Guido: l’infermiere che suona e canta stornelli romani agli anziani
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare il nostro amico Guido, stornellatore ed infermiere romano, che sabato 5 Ottobre 2019 ha rallegrato gli Ospiti di Dimora Vesta in un pomeriggio di festa in stile Fraschetta Romana. Guido è arrivato emozionato di fianco a sua moglie, con sottobraccio la sua chitarra acustica ed il microfono. Una sola semplice richiesta, una sedia comoda senza bracciolo dove poter sedersi per allietarci con la sua musica. Per più di due ore il salone della nostra Residenza sembrava essersi trasformato, per incanto, nelle piazze e nei vicoli di Trastevere, di Testaccio e di Campo de’fiori. Sembrava di sentire l’aria friccicarella dei Castelli Romani, di udire il suono dei bicchieri di vino che si toccano per brindare e le voci dei romani che cantano ed intonano stornelli e filastrocche tanto care. Qualche Ospite si unisce ai canti e batte le mani, qualcun’altro si commuove ricordando la sua infanzia. La magia dello stornello romano è proprio questa, la voglia di raccontare con estro un momento di vita popolare vissuta. Alle prime note di “La Società dei Magnaccioni” un boato si alza ed emerge tutta la fierezza dei nostri Ospiti Romani. A fine serata, dopo aver ringraziato il nostro caro amico Guido per il bellissimo pomeriggio trascorso insieme, abbiamo deciso di porgergli qualche domanda, per conoscerlo meglio.
Dom. Nome?
Risp. Guido. Da ragazzo facevo spettacoli di piazza e venivo chiamato Guido Rei ( la moglie vicino, ridendo, afferma che non era vero .. )
Dom. Guido sei sposato ?
Risp. Beh direi proprio di si.. sposato da ben 45 anni!
Dom. Usi un nome d’arte ?
Risp. No! Nessun nome d’arte!
Dom. Neanche un nomignolo con cui ti chiama tua moglie quando è arrabbiata o in maniera affettuosa?
Risp. Beh, quando siamo arrabbiati io e mia moglie….non ci chiamiamo per niente ! E quando non lo siamo non abbiamo mai usato nomignoli strani come micetto o orsacchiotto..
Chissà se è proprio questo il segreto per un matrimonio duraturo ! (Si ride insieme )
Dom. Città natale?
Risp. Ovviamente Roma, quartiere Campo de’ Fiori!
Dom. Professione?
Risp. Sono un Infermiere professionale. Nel tempo libero canto e suono la chitarra!
Dom. Quando nasce l’amore per la musica ed in particolare per gli stornelli Romani?
Risp. Amo la musica da sempre, gli stornelli e le canzoni romane fanno parte del DNA ereditato probabilmente dal luogo di nascita, al centro di Roma….sono molto legato a Roma!
Dom. La Canzone tradizionale romana che preferisci suonare e cantare e quella che noti far emozionare di più le persone ?
Risp. Beh ce ne sono davvero tante bellissime, sicuramente tra quelle che preferisco ci sono “ Quanto sei bella Roma” di Lando Fiorini,“ La nevicata del ’56” di Califano e cantata da Mia Martini, “Cento Campane” sempre di Lando Fiorini e tante altre.
Dom. C’è qualche ricordo o episodio di vita che ci vuoi raccontare su questa passione?
Risp. Di episodi ce ne sarebbero tanti, ci sono stati numerosi incontri con persone che condividono la mia stessa passione per la musica e per questa splendida città.
Dom. Quale sensazione si prova a lavorare nel sociale?
Risp.Lavorare nel sociale mi ha regalato l’opportunità di fare qualcosa per gli altri, in un mondo dove spesso si pensa solo a sé stessi e mi ha aiutato a forgiare e ad arricchire il mio carattere e la mia personalità.
Dom. C’è un consiglio che vuoi dare ai giovani sul rispettare l’anziano e la tradizione?
Risp. Ai giovani consiglio di amare e rispettare le proprie tradizioni di origine perché sono importanti e soprattutto perché ci aiutano a capire meglio chi siamo .
Dom. Un consiglio invece da dare a chi lavora con gli anziani e i malati?
Risp. Bisogna avere riguardo e rispetto per le persone più deboli, in questo caso per gli anziani e per i malati, tanta pazienza e tolleranza per il prossimo.
Un grazie di cuore al nostro musicista romano!